Picasso: il Raffaello del 1900 - a cura del Prof. Ubaldo Mosiello
È veramente accaduto. Ieri il Prof. Ubaldo Mosiello ha risolto l’ossimoro dell’incompreso legame tra l’astrattismo pittorico e l’arte rinascimentale in una conferenza il cui titolo, sicuramente allettante, poneva Picasso al centro di una profonda riflessione artistica, ovvero “Picasso: il Raffaello del ‘900”.
In verità appare decisamente difficile comprendere quale legame possa collegare due grandi artisti caratterizzati da un modo così diverso di esprimersi, ma la lezione, sempre puntuale ed accattivante, del Prof. Mosiello ha aperto scenari di lettura e fruizione delle opere di Picasso quasi inimmaginabili.
Il racconto del percorso artistico di Picasso, che prende il via da una pittura assolutamente realistica, volti dipinti con grande maestria già dall’infanzia, descrive una personalità affascinante ed inquieta che, con la frequentazione di mostri sacri della scuola parigina dell’epoca, come Apollinare, Lautrec, Utrillo, Mondrian, ecc., si pone alla ricerca di un nuovo e rivoluzionario modo di esprimersi pittoricamente.
Molto intrigante ed inaspettata la fase della trasformazione astratta di opere di artisti rinascimentali dove esprimerà il suo amore per i grandi classici come Raffaello dei quali riproduce celebri lavori (volti umani ed altri soggetti) decomponendo la realtà visiva e ricomponendola con forme geometriche in mirabile armonia.
Saranno successivamente opere astratte derivate da tali esperienze a dare il segno del grande artista che donerà ai suoi dipinti un tale patos e carica emozionale come le opere degli indiscussi geni del ‘500 e del ‘600. Forse per questo Picasso sarà definito l’artista dell’astratto e delle emozioni, sarà per questo che ammirando il suo più celebre dipinto “Guernica” si prova un senso di sgomento e di terrore, lo stesso che si ha difronte ad un vero episodio di guerra.
Gratitudine al nostro affezionato conferenziere che non fa mancare la sua simpatia e competenza agli eventi della Biblioteca.
(testo e foto di Marcello Veccia)
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